Quattro giorni intensi di salite, discese, ascensori, funicolari e pubalgie.
Lisbona è fatta così: si cammina molto e quasi mai in piano.
L'abbiamo visitata in marzo, con un bel clima primaverile e questo ha aiutato a farcela piacere. E ci è piaciuta. D'altronde, in barba ai luoghi comuni che vogliono le città del sud Europa sporche e caotiche, abbiamo trascorso questi pochi giorni in un ambiente rilassato e rilassante. Traffico ordinato, mezzi pubblici soddisfacenti, molto verde, lisbonesi cordiali e soprattutto niente esercito per le strade (non è mica Milano).
I luoghi visitati sono quelli classici del turismo, ma utilizzando i mezzi pubblici o deviando dagli itinerari standard abbiamo potuto intravedere anche altri scorci di Lisbona. La prima tappa è stata all'ufficio informazioni turistiche di Restauradores, dove abbiamo trovato tutta la documentazione necessaria per organizzarci la visita alla città, anche grazie al personale accogliente e competente.
Ci è piaciuto molto girare per il centro, tra Baixa, Chiado, Bairro Alto e Alfama. Usare le funicolari e i tram storici, constatando che a differenza di quanto pensassimo sono mezzi usati anche dai lisbonesi. Arrivare in Praça do Comercio e trovarla in fase di restauro è stato deludente, ma comunque attraversata la strada la vista del Tejo è apprezzabile.
Ci ha stupito entrare in un negozio a livello della strada e accorgersi di essere al quinto piano di un centro commerciale, perchè l'altro ingresso, in una via laterale, si trova 5 piani più sotto.
Ci è piaciuta Belém il sabato mattina, quando i turisti che visitano il monastero do Jeronimos si incrociano con i lisbonesi che corrono, passeggiano, pedalano lungo il fiume.
Se il sabato eravamo a Belém la domenica l'abbiamo dedicata al Parque das Nações. Un parco nato per l'expo del 1998 in cui i locali si recano per passeggiare lungo il fiume e affollare il centro commerciale (quindi non è una piaga sociale solo italiana). Noi abbiamo visitato l'oceanario: interessante per gli adulti, i bambini che abbiamo incontrato erano assolutamente galvanizzati.
Lisbona è città portuale e lungo il fiume i punti d'attracco per le navi sono numerosi. Se vi capita che attracchi una nave da crociera le possibilità di incontrare i croceristi in giro per la città sono elevate: se li vedete scappate. Niente di personale, ma viaggiare su una funicolare stipata di croceristi non è piacevole.
A proposito di mezzi pubblici stipati, anche i piccoli tram della linea 28, la più famosa, lo sono spesso. Qualunque guida prima di partire vi dirà di fare attenzione ai borseggiatori; ve lo diranno i lisbonesi a cui chiederete informazioni, quelli alla fermata prima di salire e gli appositi cartelli una volta saliti. E' vero, ci sono, come in qualunque mezzo pubblico affolato in qualsiasi parte del mondo.
Dopo attenta analisi possiamo dirvi come operano: agiscono in tre o quattro complici. Quando si sta per arrivare a una fermata dove solitamente scendono molti turisti (ad esempio vicino al castello di São Jorge), si spostano in fondo al tram e un complice si piazza davanti alla porta di uscita e una volta aperte le porte non scende impedendo l'uscita agli altri. A questo punto gli altri complici iniziano a spingere per farsi largo verso l'uscita e uno di loro sfila il portafogli dalla borsa di un turista. A questo punto il primo complice si decide a scendere e tutti gli altri si dileguano.
Anche per questo motivo conviene arrivare fino al capolinea di Graça e tornare indietro a piedi (tranquilli, è in discesa). Avrete la possibilità di vedere un bel quartiere e incrociare i tram che salgono lungo le strette stradine.
Purtroppo non abbiamo avuto molto fiuto nello scegliere dove mangiare: nonostante Lisbona sia piena di pasticcerie e ristoranti, per ben due volte abbiamo completamente sbagliato finendo in ristoranti cari e di scarsa qualità.
Visitata a marzo 2010