Il nostro interesse per questa zona nasce dalla lettura di un reportage di Luis Sepulveda e dal racconto che fa Isabel Allende della valle della Luna. Ma vale la pena andarci anche solo per i panorami visti lungo il viaggio per raggiungerla. Da Salta 11 ore di tornanti e lunghissimi rettilinei sugli altipiani oltre i 3500 metri, in mezzo al bianco delle Salinas Grandes che si estendono per chilometri. Entrati in Cile, dopo il passo a quasi 5000 metri, si scende quasi in picchiata fino ai 2400 metri di San Pedro. Che è un piccolissimo paese, con le strade non asfaltate, al confine oltre che con l'Argentina anche con la Bolivia. Un posto rilassato che vive di turismo: molti giovani viaggiatori, di quelli che ci danno la nostalgia di quando anche noi viaggiavamo senza tappe prestabilite.
Bar, ristoranti e ostelli, che hanno sostituito le altre attività e tante agenzie turistiche che organizzano le escursioni nei dintorni e le ascensioni dei vulcani. Che sono tanti, disposti intorno alla valle creando un paesaggio che ricorda disegni infantili.
San Pedro è stato il nostro punto di partenza per le escursioni, organizzate per noi dalla rete di turismo comunitario Lickanantay. Con loro siamo entrati in contatto con comunità di nativi atacameñi, abbiamo conosciuto la loro cultura e quello che fanno per mantenerla viva. Dislocati in varie piccole comunità nei dintorni di San Pedro allevano lama, coltivano svariate specie di mais, producono da piante tipiche del posto cibi e bevande, come ad esempio l'Arrope de Chañar, uno sciroppo che viene usato sia come rimedio all'asma e alla bronchite che come guarnizione per i dolci. Nella rete del turismo sono compresi anche piccoli ristoranti che valorizzano i prodotti locali (quando il km 0 è una necessità e non una moda).
Tutto questo nel rispetto della Pacha Mama e delle loro tradizioni e con l'orgoglio di essere "atacameños" a prescindere dalla nazionalità e dai confini imposti dai colonizzatori. Tutte le agenzie turistiche organizzano escursioni notturne dedicate all'astronomia. Infatti la zona di Atacama è sede di uno dei più importanti osservatori astronomici del mondo. Anche senza strumenti la vista della volta celeste è molto nitida: si possono vedere le stelle fin quasi all'orizzonte. La rete Lickanantay ne propone una in cui viene raccontato come l'astronomia fosse già conosciuta dalle popolazioni locali e che uso ne facessero nell'agricoltura.
Organizzano anche visite più "turistiche" come ad esempio alla Valle della Luna o la "Caminata de los Cactus".
La "Valle della Luna", uno dei luoghi più aridi del pianeta, con i "salares", le rocce rosse "imbiancate" dal sale, le dune di sabbia e l'Anfiteatro in cui si sente il rumore delle pietre che si spaccano a causa dell'escursione termica ci ha dato il senso ad aver sopportato i disagi dell'altezza patiti nel viaggio da Salta.
La "Caminata de los Cactus" è un trekking alla portata di tutti, in cui si scende lungo un fiume dove nelle rocce che fanno da sponde crescono cactus.
Asolutamente da vedere sono i gayser del Tatio, da visitare all'alba a 4300 m/slm. La fatica del sottozero gradi centigradi e dell'altezza è ripagata da una vista infernale.
I Salares del Altiplano, Toconao e Laguna Chaxa: fenicotteri nelle lagune salate, laghetti andini, vento e cielo azzurrissimo. Può bastare?
E ovviamente bisogna girare per San Pedro, visitare la chiesa, il museo archeologico e un mercato dell'artigianato.