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Premesso che il 50% di zaini e zoom è nato e ha vissuto per molto tempo a Milano, mentre l'altro 50% è italiana solo per i pochi metri che la separano dal Canton Ticino, che i pareri sulla città sono spesso discordanti, che uno si sente in esilio mente l'altra ha bisogno di Milano ma non ci vivrebbe mai, le righe che seguono possono apparire contraddittorie. Anzi lo sono. Perchè lo è Milano. Molti pregi, ma anche tanti difetti.
Paragonata a Roma, Firenze o Venezia non può essere considerata bella, ma ha luoghi affascinanti: piazza Mercanti, vicolo delle Lavandaie, parco Sempione, i giardini della Guastalla, i giardini di Porta Venezia, la rotonda della Besana, i giardini di Villa Reale dove l'ingresso agli adulti è consentito solo se accompagnati da bambini, la chiesa di San Bernardino alle Ossa. Oppure i cortili di molti palazzi in centro, soprattutto in corso Venezia e nelle vie vicine, purtroppo difficilmente visitabili. Ma anche parte della periferia: Affori, Lambrate, l'Ortica, la Bovisa per fare qualche esempio mantengono nel loro nucleo centrale caratteristiche architettoniche e sociali della vecchia Milano. Popolari, con qualche vecchio circolo cooperativo con bar e bocciofila. Purtroppo sono in via d'estinzione, come le fabbriche, in gran parte dismesse. Spesso occupate da disperati senza tetto e prontamente sgomberate per "ridare decoro alla città". Decoro che non da accoglienza ma tiene vuoti interi stabili del comune; che punisce i writer e contemporaneamente permette che palazzi e monumenti vengano impachettati da muri pubblicitari; che chiude centri sociali, toglie spazi e rende la vita difficile la vita a circoli e associazioni ma non promuove nulla a livello culturale, ma solo eventi sponsorizzati e di basso livello al limite della sagra paesana, ma quella triste, del santo meno importante. 
Da questo punto di vista la città sta cambiando, in peggio. Nonostante ci sia chi ancora si impegna per produrre cultura, Milano sta diventando sempre più provinciale: basta pensare che i due principali eventi sono la settimana della moda e il salone del mobile. Gente che arriva da tutto il mondo, feste, sfilate, eventi, mostre, vernissage... tutto tra di loro e per loro. Il resto dei cittadini ne sono esclusi, anzi li subiscono. Perchè Milano ha due poli fieristici, ma per essere trendy non bastano e quindi si organizzano sfilate, mostre, happy hour e feste nei luoghi più disparati rompendo le palle a chi lavora, studia o vorrebbe solo muoversi per Milano senza vedersi bloccare marciapiedi, vie, piazze per l'inaugurazione di qualche sciòrum. La prossima sfilata fatela direttamente in un pronto soccorso...non si sa mai. Dopo la Milano da bere degli anni ottanta, principio della fine, si è arrivati all'abbuffata finale dell'Expo 2015, dove probabilmente alla fine saranno in grado di costruire una casetta col Lego, ma intanto litigano per chi deve speculare meglio. Per questo evento si sta costruendo la linea 5 della metropolitana, mentre per la linea 4 bisognerà aspettare (Milano è sempre innovatrice e sa lanciare tendenze, a breve rivoluzionerà anche l'ordine alfabetico). Stanno nascendo nuovi quartieri e siccome non c'è più molto spazio si costruisce in verticale. Milano avrà una nuova scailain, pazienza se per costruire il nuovo grattacielo della regione, in una zona già congestionata dal traffico, sia stato abbattuto un bosco. Il grattacielo è bello, Milano è più moderna...ma è stato abbattuto un bosco e probabilmente gli abitanti delle case intorno non vedranno più il sole. Dove c'erano gli stabilimenti Pirelli, Breda, Ansaldo ora c'è un' Università (bene), un teatro (benino, vista la programmazione e i costi di gestione), centri commerciali, cinema multisala e abitazioni che appena messe in vendita avevano prezzi folli. Altri grattacieli stanno per sorgere nella zona tra piazza della Repubblica e la stazione Garibaldi. Dal punto di vista fotografico lo scenario di gru e palazzi in costruzione è stimolante, poi pensi che in quella zona il casino è già sufficiente e ti girano le palle. Così come sta succedendo nella zona della vecchia fiera, altri grattacieli, case di lusso, altre speculazioni. Sicuramente saranno belli, innovativi, daranno lustro a Milano nel mondo, ma alla fine ad averne i vantaggi saranno in pochi. Milano: un paesone per l'expo!
Malgrado tutto questo Milano ci piace. Ci piacciono i quartieri multietnici, i circoli che propongono cultura e divertimento a prezzi abbordabili, i piccoli teatri. Ci piace camminare per le vie di Porta Venezia (meno trovare parcheggio), mangiare un kebab in via Padova (presto, che poi chiudono causa coprifuoco come da editto del vice-podestà) o un panzerotto da Luini. 
Milano non è Roma, Firenze o Venezia ma deve essere almeno visitata, meglio vissuta. Esaurito il giro classico Duomo, Castello Sforzesco, Pinacoteca di Brera, Cenacolo (a proposito: siamo un milanese e una quasi milanese che non l'hanno mai visto...ci vergognamo ma è così), Arco della Pace, Stadio San Siro (ha una sua dignità) e quadrilatero della moda (se propio ci tenete), Rinascente (nei casi più gravi), fate anche un giro nella Milano meno conosciuta, cercate per la sera uno spettacolo o un concerto, in estate potete andare al Carroponte o all'ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini per la cena e uno spettacolo teatrale o un film (hanno anche un ostello) dentro un parco.
Se vi abbiamo incuriosito e pensate di passare qualche giorno a Milano scriveteci e saremo ben contenti di darvi qualche consiglio.

 

30 maggio 2015*: il vento è cambiato. Vorremmo, tra qualche mese, dover correggere al passato buona parte di ciò che abbiamo scritto sopra e parlare di una città tornata a vivere.

* 6 giugno 2012: dopo un anno ci accorgiamo che la data è sbagliata. Ma forse eravamo inconsciamente profeti: qualcosa è migliorato ma quello che doveva essere il vento che avrebbe spazzato via la Milano che non ci piace è ancora solo brezza. Dovremo aspettare ancora...